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Il New York Times sta seguendo giorno per giorno l'andamento di un fenomeno di grande attualità: il Coronavirus. Il briefing del 14 febbraio riportava la notizia che i luoghi di isolamento dove raccogliere i malati, quelli che potremmo definire i luoghi di quarantena, sono stati estesi in due città cinesi oltre a Wuhan, l’epicentro dell'epidemia. Il problema, scrive il quotidiano statunitense, è che le quarantene su larga scala nel Wuhan, hanno creato confusione e frustrazione, esponendo alcuni pazienti a rischi maggiori.
La Cina sta usando le sue compagnie di telecomunicazione, gestite dallo Stato, per tracciare gli utenti che potrebbero aver visitato Hubei. Nel frattempo i pazienti sospettati di essere infetti sono stati isolati negli edifici di hotel e scuole, le cui normali funzioni di accoglienza e istruzione sono momentaneamente sospese.
Questa situazione, come scrive anche Wall Street Journal, avrà un grande impatto sull’economia globale. Secondo il WSJ nel primo trimestre il PIL cinese dovrebbe rallentare del 1 % e quello USA dello 0,4-0,5.
La domanda di greggio ha subito un calo e ha fatto scendere del 16% il prezzo del petrolio dall’inizio dell’epidemia. I giganti farmaceutici, le istituzioni finanziarie, le multinazionali tecnologiche, le grandi banche e i big della tecnologia stanno ritirando risorse e personale dalla Cina.
Quasi tutte le compagnie aree hanno sospeso, o limitato drasticamente, i collegamenti con la Cina, mentre molti turisti hanno cancellato le prenotazioni. ll governo cinese ha reagito con rabbia alle restrizioni alle frontiere e alle cancellazioni delle compagnie aeree.
Ma il vero problema riguarda le differenze dei contesti internazionali tra la situazione attuale e quella che caratterizzava l'economia mondiale un decennio e mezzo fa, quando scoppiò il caso SARS, la sindrome respiratoria acuta. Allora la Cina rappresentava una parte relativamente piccola dell’economia globale, mentre oggi la Cina produce quasi il 16.7% del Pil mondiale.
Alessia Abbaticchio, Salome Gelashvili, Giorgia Servidio, Micaela Capriati, Marika Romita 4Ce Liceo Bianchi Dottula - Bari

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