La nostra scuola, già dallo scorso anno, ha coinvolto gli studenti in un progetto regionale sulle lauree scientifiche volto ad avvicinare gli studenti al mondo della ricerca e universitario che rimane spesso velato da incertezze e pregiudizi. Il progetto continua anche quest’anno, in attesa della futura pubblicazione riproponiamo l’articolo pubblicato lo scorso anno al termine del lavoro di ricerca.
In un mondo dominato dai social network, diventa sempre più difficile attirare l’attenzione dei giovani sulle discipline scientifiche.
Per promuovere la conoscenza e la curiosità verso tali discipline tra gli studenti di scuola superiore, vi è il progetto PLS (Progetto per le Lauree Scientifiche) realizzato dalla facoltà di Scienze Statistiche di Bari. La nostra scuola ha partecipato al progetto permettendo a cinque studenti, guidati da alcune docenti, di studiare il mercato del lavoro in Puglia.
Gli studenti non solo hanno acquisito maggiore manualità con i programmi di calcolo ma, utilizzando le Banche dati, si sono accostati in modo scientifico allo studio di temi che li riguardano da vicino: occupazione e disoccupazione.
Quale giovane, che tra pochi anni sarà catapultato nel modo del lavoro, non è interessato a conoscere le potenzialità del proprio territorio?
I ragazzi che hanno partecipato alla ricerca hanno potuto constatare quali siano le potenzialità occupazionali a seguito del conseguimento del diploma o della laurea, nello scenario nazionale e soprattutto pugliese. Quest’ultimo presenta, con grande sorpresa degli studenti, delle performance molto positive a partire dal primo trimestre dello scorso anno dopo anni di performance negative.
Forse questa ripresa è dovuta alle grandi opportunità che la Puglia presenta in diversi ambiti (a partire da quello agricolo sino a quello cinematografico-tecnologico). È stato possibile notare che la nostra regione presenta un tasso di disoccupazione minore rispetto a quello relativo all’intero territorio nazionale.
Terminato il percorso resta negli animi dei ragazzi la speranza che la situazione migliori negli anni a venire; solo in questo caso, infatti, si potrà se non fermare almeno rallentare il problema della fuga dei cervelli che tanto affligge il nostro Paese.
Silvia Scarasciulli, Liceo Bianchi Dottula - Bari