Il 24 ottobre 2016, prima giornata della settimana dedicata alla Cittadinanza economica, nell'aula magna del nostro Istituto, dopo una "ouverture" di brani di Astor Piazzolla mirabilmente eseguiti al pianoforte da studenti del nostro Liceo Musicale, abbiamo ricordato la figura di Guglielmo Minervini, autore di "La politica generativa", un libro pubblicato pochi mesi prima della sua morte.
Hanno preso la parola, prima uno stretto collaboratore di Minervini, il dott. Renna che ha presentato il lavoro della fondazione creata per conservare e non disperdere le idee del maestro, poi l’assessore regionale Sebastiano Leo, il quale ha parlato dell’attuale condizione dei giovani,ormai consapevoli del fatto che per entrare a far parte del mondo del lavoro occorrono sempre più competenze e poi è stata la volta del dott.Cusenza che ha introdotto il tema della “buona politica” del compianto G.Minervini. Guglielmo Minervini è stato un politico italiano, sindaco di Molfetta dal 1994 al 2001 e consigliere regionale della Puglia dal 2005 fino alla morte. Animatore di iniziative politiche innovative volte ad avvicinare i giovani al lavoro, ha raccontato l’esperienza della «politica generativa» e la "visione" di nuove modalità di pratica politica. Egli affermava che per poter conseguire importanti risultati bisogna impegnarsi, partire dalle piccole cose ed arrivare, così ad una generalità di idee, grazie alla partecipazione di tutti. Minervini ci parla di cambiamenti che trasformano anche il nostro modo di vivere. Per effettuare tutto ciò, serve una generazione virtuosa, nuova, un nuovo inteso non come dato anagrafico, ma nel modo di interagire con il mondo. La sua e' una denuncia del vuoto di democrazia ma anche l'indicazione della strada che deve percorrere la politica, quella" buona, nobile, alta, sana, mistica arte “.Inoltre, afferma che entrare in politica è sinonimo di uscire dalla normalità.Molto spesso i giovani si disinteressano della realtà che li circonda , mentre Minervini dice “ mi interesso, mi preoccupo di tutto , sono attore e non spettatore in questa partita “. “Una città cresce solo quando sogni e sabbia vengono mischiati insieme”. La crisi che stiamo affrontando deve essere vista come un limite che ci farà ripartire, come un’opportunità ed è solo dopo che saremo diventati teste pensanti che potremo dire basta alle cose che non vanno.Bisogna passare, quindi, dall’etica dell’Io all’etica del Noi dando spessore alla realtà. In uno dei passaggi finali del libro dedicato a “ La politica generativa”, sottolinea come “le relazioni di amicizia profonda o di amore maturo o si ri-scommettono ogni giorno nelle sfide di un comune orizzonte o appassiscono … La passione e l’amore si stanno prendendo la rivincita: non possono più essere tenuti in vita da contratti che non derivino dalla condivisione di sfide comuni. Ritornano alla loro sorgente originaria: lo slancio del dono di sé che da'senso alla vita. Questo è il nostro tempo. Ed è questo che abbiamo il dovere di abitare”. La giornata, densa di emozioni ed interazioni ,si è conclusa con l’intervento di Toni Augello, un giovane musicista che ci ha parlato di un laboratorio urbano realizzato a San Giovanni Rotondo con i fondi del progetto "Bollenti spiriti" e indicato come terzo tra i più importanti laboratori del paese nel libro di Minervini.
Scritto da: Eulalia Renzulli