IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Il 27 Ottobre 2016, i due relatori invitati dall' Ist. Poerio nell'ambito delle iniziative legate alla Settimana dell’economia, sono stati Massimiliano Arena e Francesco Delfino.

La conferenza ha avuto inizio con la riflessione sul tema “Educarsi al bene comune: un’utopia possibile”. Oggi la società non è sicuramente educata al bene comune: nel momento in cui per raggiungere un obiettivo utilizziamo mezzi egoistici non stiamo sicuramente andando a favore del bene comune. Il modo in cui agiamo ci dice chi siamo e se vogliamo agire per realizzarlo, la frase di Machiavelli “ il fine giustifica i mezzi” non è da seguire. Il bene comune può essere presente ad esempio nell’ alveare, dice Arena, ma secondo Maritain, cosi' non è  perché ogni ape fa il proprio dovere senza dialogare e vi è perciò individualismo. Cooperare conviene sempre,  se non lo facciamo e' perché siamo i “cretini che fanno boh” , come dice una famosa canzone di Povia, ovvero persone che restano indifferenti e che non scegliendo hanno già scelto di essere schiavi. I grandi che “fanno boh” ci uccidono.  Per non restare indifferenti percio' bisogna condividere con gli altri le proprie pazzie (talenti), fare associazioni sugli obiettivi condivisi, capire che la ricchezza è nella diversità e soprattutto capire che è quest’ultima a farci raggiungere dei traguardi. Bisogna inoltre andare controcorrente non facendo agli altri ciò che non vorremmo venga fatto a noi stessi, ma facendo agli altri ciò che noi vorremmo che gli altri facessero a noi. Quindi non si agisce in nome  del bene comune solo per sentirsi a posto con la propria coscienza , ma ci si deve adoperare perché non si compia il male.  La parola è successivamente passata a Francesco Delfino , socio di MAT5, una società che opera nel progetto Policoro. Composta da cinque  membri provenienti da cinque territori diversi, hanno individuato tre ambiti d'azione : turistico, orientamento lavorativo e, infine ,sociale. Egli ci ha comunicato che ognuno nel proprio lavoro deve realizzare il bene comune, per esempio , un’azienda che inquina non lo realizza. Ci ha esortati a trovare quello che amiamo fare, questo è l’unico modo per essere soddisfatti e a sua volta l’unico modo per essere soddisfatti è fare un bel lavoro. Infine si è parlato di alcuni incentivi messi a disposizione dei giovani qualora vogliano realizzare un proprio “sogno nel cassetto” non possedendo i necessari strumenti, tra questi vi è il microcredito concesso ai giovani che vogliono investire nel proprio territorio e il prestito della speranza , un fondo di garanzia che si sostituisce alle garanzie che una persona non possiede nel momento in cui fa richiesta di un prestito. Valeria Giangrossi 5^C

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