IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Nel 1999 il Chief Medical Officer stilò una lista con dieci regole d'oro per star bene in salute.
Non fumare. Se puoi, smetti altrimenti riduci.
Segui un'alimentazione ricca di frutta e verdura.
Mantieniti attivo fisicamente.
Controlla il tuo stress.
Se bevi alcol, fallo con moderazione.
Proteggi i bambini dalle scottature.
Adotta abitudini sessuali sicure.
Aderisci alle opportunità di screening oncologico.
Guida in maniera sicura.
Impara le procedure del pronto soccorso.
David Gordon e alcuni colleghi della University of Bristol, però, compilarono una lista di altre dieci regole alternative:
Non essere povero.
Non vivere in un'area deprivata.
Non essere disabile.
Non avere un lavoro manuale, malpagato e stressante.
Non essere un senza-tetto.
Sii in grado di pagarti vacanze annuali.
Non essere un genitore solo.
Richiedi tutti i benefici cui hai diritto.
Sii in grado di possedere un'auto.
Sfrutta l'istruzione per migliorare la tua posizione socio-economica.
Il vero problema con la lista di sanità pubblica non è che è sbagliata, tuttavia, è improbabile che trasmettere suggerimenti comporti cambiamenti. La seconda lista, invece, mette in risalto che, anche se la gente sa che certe cose sono dannose per la salute, si può fare poco per metterle in pratica. Ma la capacità della gente di prendersi una responsabilità personale è modulata dalla propria situazione. La gente non può prendersi delle responsabilità se non è in grado di controllare quello che le accade. Le scelte di comportamento individuale sono influenzate da dove la gente si ritrova a vivere. Secondo un membro conservatore del parlamento inglese, le persone che soffrono di malattie dovute allo stile di vita non salutare dovrebbero pagare il costo dei loro trattamenti per tre motivi:Disincentivare; obbligare le persone a pagare il costo del trattamento le incoraggerebbe ad adottare stili di vita più salutari.
Punire; se la gente si comporta male dovrebbe sostenere un costo come penalizzazione per il cattivo comportamento.
Risparmiare; abbassare i costi del servizio sanitario scaricandoli sulle persone irresponsabili.
Il primo motivo è del tutto assente, il secondo è indegno e il terzo trasferisce denaro dai poveri ai ricchi. L'economia sanitaria studia l'allocazione delle risorse nel settore sanitario. Nel 2015 l'Unione Europea ha speso il 9,9% del PIL in spesa sanitaria, mentre gli Stati Uniti vengono definiti il paese "spendaccione" perché pur spendendo in sanità il 16,9% del PIL c'è una scarsa qualità a causa delle numerose assicurazioni private che occupano più dell'80% della spesa sanitaria mentre solo il restante 20% corrisponde all'assicurazione pubblica. L'Italia ha un Sistema Beveridge con una copertura universale e una qualità al di sopra della media anche se resta arretrata sull'assistenza agli anziani e la prevenzione.
Grossman concepisce la salute come:
- Bene capitale, ovvero come un bene che stimolato da degli inputs, quali l'istruzione, una vita sana e la prevenzione, creano uno stock di salute e quindi degli output, ovvero più giorni di lavoro che permettono una maggiore produzione di beni. In questa veste, la salute determina il tempo di vita in buona salute vs quella in malattia.
- Bene di consumo, e quindi come bene che influisce sull'utilità e non può essere oggetto di scambio perché la salute si deteriora nel tempo a un tasso naturale di deterioramento che dipende dall'età e con il passare degli anni ha bisogno di più cure.
A tal proposito esiste il Walfare State, chiamato anche "Stato del benessere" che promuove interventi pubblici per il benessere dei cittadini. Il Walfare State attua delle politiche per i principali rischi sociali, come la politica pensionistica per la vecchiaia e l'invalidità, la politica socio-assistenziale contro l'esclusione sociale, la politica sanitaria per combattere la malattia e la politica del lavoro per evitare la disoccupazione. Il sistema sanitario è un insieme di organizzazioni che hanno l'obiettivo di migliorare la salute e ce ne sono vari tipi:
Il secondo Walfare State stimola la moderazione, le sfere di bisogno inesplorate dal pubblico e mobilita le risorse non pubbliche. I suoi punti di forza sono le nuove forme di tutela e l'innovazione. Il Walfare occupazionale, invece, è l'insieme dei servizi forniti ai lavoratori dall'azienda per migliorare la vita lavorativa ed include le categorie di lavoratori scoperte o non tutelate, diffonde le pratiche migliori e promuove nuove tutele negli ambiti meno coperti dal primo Welfare. I sistemi sanitari attualmente presenti in Europa sono riconducibili a due modelli: Bismarck e Beveridge.
Il modello Bismarck è stato introdotto in Germania nel 1883, per favorire la riduzione della mortalità e degli infortuni nei luoghi di lavoro. Tale assicurazione è a contribuzione mista obbligatoria e viene realizzata attraverso delle "casse sociali", finanziate per due terzi dagli operai e per un terzo dagli imprenditori. La gestione dei fondi viene esercitata da agenzie no profit, che contrattano e negoziano per i servizi da fornire. Lo Stato svolge la funzione di erogazione del sistema sanitario con strutture proprie e i principali destinatari sono i lavoratori. I paesi europei che hanno adottato questo modello sono l'Austria, la Francia, il Belgio, la Germania, il Lussemburgo, il Giappone, gli Stati Uniti, l'Olanda e la Svizzera.
Il modello Beveridge vede le sue origini nel 1942 nel Regno Unito ed è un modello universale e progressivo. In questo modello viene introdotto il concetto di sanità pubblica per tutti i cittadini e si avvale di una tassazione generale, dove lo Stato finanzia le strutture e assegna loro le risorse per l'operatività. Il modello Beveridge si occupa di combattere la malattia, l'ignoranza e l'ozio tutelando i cittadini non solo nei momenti di malattia, ma anche e soprattutto nella loro quotidianeità; favorendo una piena occupazione e mantenendo sempre viva la responsabilizzazione dei cittadini attraverso, anche, dei corsi di formazione per chi riceve l'indennità di disoccupazione. I servizi vengono erogati e gestiti principalmente da enti pubblici. I paesi europei che hanno adottato questo modello sono la Danimarca, la Finlandia, la Gran Bretagna, la Grecia, l'Irlanda, l'Islanda, la Spagna, la Norvegia, il Portogallo, la Svezia, l' Australia, la Nuova Zelanda, il Canada e l'Italia.
L'Italia ha un servizio sanitario nazionale ispirato al principio dell'universalità e alla solidarietà, articolato su modelli organizzativi diversi da regione a regione. L'Italia è il primo paese più vecchio in Europa e questo comporta che la sua spesa pubblica sanitaria continuerà a crescere.


Valeria Castelluzzo - Gabriella Marzo, IV AE- Liceo " C.Poerio ", Foggia

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