Negli ultimi decenni il metodo di indagine etnografico, tipico dell'antropologia culturale, è stato utilizzato in campi differenti rispetto a quelli in cui ha operato abitualmente. Questo metodo, infatti, è applicato all'analisi dei mass media ed è inserito, in un filone principale di ricerca chiamato Audience Studies. I mass media sono, ormai, riconosciuti come produttori e trasmettitori di cultura ossia sono ritenuti veri e propri mezzi di socializzazione.
E’ certamente vero che la televisione è il principale mezzo di comunicazione e informazione a nostra disposizione, al contrario di poche decine di anni fa quando avere un televisore in casa era davvero un privilegio. Essa è entrata nelle nostre case ridisegnando i nostri stili di vita, le nostre abitudini e, forse, lo stesso nostro modo di pensare. Siamo quindi tempestati da notizie di ogni genere, a volte anche senza rendercene conto o senza averne bisogno. La tv è diventata popolare e agisce con generi largamente condivisi: la fiction, i documentari, i talk show, le soap opera, i programmi televisivi musicali e pseudoculturali. Difatti, essi rappresentano anche una sorta di dialogo nazionale che crea cultura quotidianamente con poca consapevolezza circa le banalità o la superficialità dei contenuti rappresentati.
Sulla scia degli studi etnografici applicati alla televisione abbiamo analizzato il programma televisivo 'Uomini e Donne' allo scopo di comprenderne la cultura, i valori, i miti che diffonde ovvero le narrazioni dell’Italia di oggi. Da questo interessante studio è emersa un'Italia in cui la comunicazione, i rapporti interpersonali e sentimentali hanno bisogno di un intermediario, la TV.
Il programma, sospeso tra realtà e finzione, ci “racconta” inoltre, di un’Italia degradata sul piano etico: legata ai beni materiali, tanto da mettere in mostra la propria immagine, la propria persona come se fosse “merce” per ottenere gratificazione sociale ed economica. Uomini e donne può rappresentare un trampolino di lancio per entrare nel mondo dello spettacolo; infatti alcuni partecipanti hanno aperto agenzie, trovato lavoro in discoteche importanti o lavorano per sponsorizzare negozi di abbigliamento. Si diffonde, dunque, l’immagine di una persona vincente e un modello di vita sbagliato da seguire, soprattutto per i giovani che sono facilmente condizionabili nelle loro scelte. Emerge uno smisurato ego e a, volte, risibile; molti fra i partecipanti, pur di mettersi in mostra, si concedono alle telecamere sottoponendosi a teatrini di ogni genere. D’altra parte, non vogliamo fare gli “apocalittici”: forse - per qualcuno – la partecipazione a Uomini e Donne è un autentico desiderio di mettersi in gioco e di trovare l’amore.
Silvia Pascquadibisceglie e Lucy Galantino IV A, Liceo De Sanctis- Trani