IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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IL TRIBUNALE IN AULA
Il Liceo “C. Poerio” incontra gli avvocati della Camera Penale del Tribunale di Foggia.
“Processi mediatici: realtà o distorsione della realtà?”
“Le carceri: luogo di rieducazione o di emarginazione?”
“Uso o abuso della forza pubblica?”
Questi ed altri interrogativi sono stati affrontati in un interessante seminario che si è svolto nell’aula della classe 5^M dell’indirizzo L.E.S. dell’Istituto Poerio di Foggia.
Il giorno 15 dicembre 2015, nell’ambito del progetto “Legalità e valori della Costituzione”, gli avvocati dell’Unione Camere Penali del Tribunale di Foggia, coordinati dall’avvocato Rando, in qualità di referente del progetto, hanno incontrato le allieve per analizzare alcune delle principali tematiche che affliggono la nostra società.
Dopo una breve introduzione teorica , gli avvocati, secondo il proprio ambito di competenza, hanno sollecitato, attraverso tecniche multimediali, gli interventi delle alunne per portarle ad una riflessione.
Dal dibattito è emerso quanto i “processi mediatici” a cui assistiamo quotidianamente in tutte le reti televisive, non solo non corrispondono alla realtà effettiva e processuale, ma ci inducono a delle conclusioni errate e superficiali. Spesso un’opinione pubblica distorta può pregiudicare il regolare corso della giustizia. Giudicare colpevole chi deve essere ancora sottoposto a regolare processo è in evidente contrasto con l’articolo 27 della Costituzione che pone come principio fondamentale la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.
Riguardo, poi, la disamina sulle condizioni in cui versano le carceri italiane, ne è stata riscontrata l’invivibilità dovuta soprattutto al sovraffollamento che rende difficilmente realizzabile quella funzione rieducativa che la pena dovrebbe svolgere.
In ultima analisi, i fatti di cronaca più o meno recenti hanno condotto ad una riflessione: a volte coloro che dovrebbero essere i tutori dell’ordine e della nostra sicurezza usano e “abusano” dei poteri riconosciuti a loro dalla legge; questa resta, tuttavia, un utile strumento per fare emergere e punire le singole responsabilità.
Nonostante numerosi episodi negativi o di “mala giustizia”di cui la cronaca ci informa, esistono e resistono ancora migliaia di persone che, nello svolgimento del loro lavoro e delle loro funzioni, credono nei valori della legalità e della Costituzione.

Le alunne della 5a M

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