“Il sangue non si acquista in farmacia, gli unici produttori siamo noi”.
Il 24 novembre 2016 presso l’istituto Ettore Carafa, come tutti gli anni, si è tenuta l’importante campagna di formazione in merito alla donazione del sangue e a tutte le prerogative concernenti. Ha presentato il progetto il sig. Edoardo Ceci Ginistrelli, rappresentante dell’Associazione Volontari Italiani Sangue (AVIS), costituita da coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue. Egli ha enunciato, rivolgendosi agli alunni delle classi quarte, l’importanza della donazione.
Gli uomini hanno la possibilità di donare ben quattro volte l’anno, mentre, le donne possono donare due volte l’anno; in riferimento all’età, invece, è necessario evidenziare che i potenziali donatori debbano avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, sottintendendo ovviamente lo stato di buona salute e il peso che deve essere necessariamente di almeno 50 kg. Chi intende diventare donatore di sangue, può recarsi presso il servizio trasfusionale della città, dove vi sarà un colloquio con il medico che stabilirà, successivamente, l’idoneità e individuerà quale tipo di donazione sia più indicata: sangue intero o aferesi. Per quanto concerne la donazione di sangue intero, è necessario seguire le indicazioni succitate. Invece per la donazione in aferesi, bisogna asserire che è possibile donare plasma e piastrine mediante l’utilizzo di un macchinario in grado di “centrifugare” il sangue in modo da selezionare le parti interessate e da lasciare nel corpo quelle non coinvolte.
L’AVIS, per stimolare i giovani che si appresteranno a questo apprezzabile gesto, ha voluto mettere a disposizione 4 borse di studio, assegnate a sorte, inoltre, per coloro che doneranno due volte durante l’anno, sarà possibile, sempre con una premiazione a sorte, la vincita di un tablet. Ovviamente, come il Sig. Ginistrelli ha voluto ribadire, non è di certo il premio che deve portare alla donazione, ma deve essere la coscienza e la magnanimità di ogni individuo che deve condurre a questo nobile gesto. Bisogna cercare di far diventare la donazione un’abitudine, essa infatti rappresenta un vero e proprio impegno sociale.
Il nostro Istituto ha apprezzato molto questo conferimento di idee, pertanto si è attivato per dare un contributo, organizzando dei turni per la donazione che si terranno durante il corso dell’anno scolastico. Dunque, è nelle nostre mani uno dei più grandi patrimoni dell’umanità in grado di garantire la salute del prossimo. Infatti, periodicamente qualcuno ne ha bisogno per servizi di primo soccorso, per la cura di malattie, a volte anche rare, e trapianti.
Spesso si dona solo quando viene colpita una persona cara o la società che ci attornia. Ne è un esempio la nota tragedia del 12 luglio 2016 che ha visto Andria vittima di un atroce incidente ferroviario che ha portato alla morte di 23 persone e a più di 50 feriti. Infatti i cittadini si sono catapultati in ospedale donando all’incirca 3000 sacche di sangue nell’arco di soli quattro giorni , quindi cercando di dare una speranza in più alla gente afflitta dall’incidente.
La domanda quindi risulta essere molto semplice: perché aspettare tragedie di simile portata? Di fatto si può sempre contare e attingere a un patrimonio così grande, serve solo l’attivazione di ognuno di noi. E’ un modo meraviglioso per salvare vite umane e dare una speranza in più.
C’è tanta gente che aspetta questo dono, la vita non lo fa!
Alessandra Guadagno, Lorenzo Casafina IV AL, IV C Ites Les 'Ettore Carafa' Andria