Il testo di Quarto affronta varie tematiche, la deontologia professionale del giornalista, la necessità di limitare la ricerca affannosa del sensazionalismo per privilegiare la verità, l'importanza dell'analisi del contesto nell'informazione, ove troppo spesso si finisce per rimarcare l'aspetto emozionale di una notizia, l'opportunità di invertire la rotta e ricondurre sulla strada della sobrietà il linguaggio 'esplosivo' dei media. Si è parlato anche di umanesimo cristiano e di spiritualismo negato dal relativismo intellettuale dei nostri tempi. Ma il discorso si è fatto particolarmente interessante quando si è passati a parlare di marketing e pubblicità. Quarto insisteva sulla possibilità di ricodificare il linguaggio dei messaggi promozionali improntandolo sulla mitezza. Ciccarese ribadiva che la retorica persuasiva è intrinseca al marketing della comunicazione e che del mercato non si può fare a meno in un mondo globalizzato. Entrambi concordavano sul fatto che lo spirito critico va sempre stimolato, soprattutto nei giovanissimi ai quali devono essere forniti i mezzi per crearsi un'autonomia di giudizio. A questo proposito, Quarto ha elogiato gli alunni delle classi IV BU e IV AE del Bianchi Dottula che hanno presentato degli elaborati, sotto forma di powerpoint, in cui hanno illustrato gli aspetti insidiosi e nascosti nel linguaggio della pubblicità. Un gruppo ha smontato l'impianto linguistico e eidetico di un noto spot di cereali e ne ha evidenziato le trappole visive, l'uso dei colori, degli slogan, della grafica per denunciarne la natura ingannevole. Un altro ha fatto un'accurata ricerca sugli ingredienti utilizzati per confezionare una famosa marca di merendine e scoprire che quel prodotto presentato come " buono e genuino" contenesse, in realtà, conservanti e grassi saturi dannosi alla salute.
Con il termine pubblicità intendiamo parlare della forma di comunicazione impersonale utilizzata dalle aziende per attirare i compratori attraverso strategie di marketing che spesso celano alcuni aspetti del prodotto pubblicizzato. Celando certi aspetti il compratore viene ingannato perché pensa di acquistare il prodotto che ha le stesse caratteristiche presenti nella pubblicità, ma che in realtà non sono presenti, in questo modo la pubblicità non solo pubblicizza un prodotto che non è come appare, ma provoca anche dei danni alla propria azienda perché quando il compratore si rende conto dell’inganno non comprerà più la merce, per cui le vendite diminuiranno e di conseguenza anche il guadagno.
L’oggetto del messaggio pubblicitario è importante sotto vari aspetti: l’immagine che viene data ai consumatori sia per le caratteristiche fisiche sia per quelle immateriali, e la strategia adottata in base al prodotto che si vuole pubblicizzare; ad esempio se si tratta di un prodotto nuovo da introdurre nel mercato la pubblicità avverrà in modo tale da presentare l’oggetto in questione come unico ed indispensabile, mentre se il prodotto è già presente sul mercato la pubblicità tenderà a far leva sul senso di famigliarità che il cliente ha con il prodotto.
Dopo aver assistito all’incontro abbiamo tratto le seguenti conclusioni: la pubblicità è un servizio che dovrebbe avere come scopo informare le persone su prodotti, servizi ed idee in maniera verosimile, tuttavia non sempre ciò accade in quanto spesso la pubblicità si pone come unico obbiettivo quello di fare i propri interessi economici; pertanto dobbiamo imparare a non credere a tutto ciò che vediamo ed a guardare la pubblicità in maniera più critica.
Alessandra Carrassi, Marinella Milia III AU. Liceo Bianchi Dottula, Bari