"La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande."
È proprio con questa citazione del filosofo tedesco Gadamer, che vorrei introdurre il progetto di gemellaggio svoltosi tra due scuole di paesi apparentemente diversi, ma concretamente molto simili. Per gemellaggio si intende un patto che suggella affinità di tradizioni e propositi fra due città appartenenti a paesi diversi.
Protagonisti di quest’avventura il Liceo Classico-Linguistico-Scienze Umane “F. De Sanctis” di Trani e il Liceo ungherese Tàncsics Gimnàzium di Kaposvàr. Va anche sottolineato che questo progetto rientrerà nel percorso Alternanza scuola-lavoro dei ragazzi di Trani. Si tratta di un’esperienza che prevede la permanenza dei ragazzi ungheresi con la loro professoressa ed il rispettivo preside della scuola, nelle ospitali case italiane per il periodo di una settimana. E viceversa i ragazzi italiani saranno ospitati, a distanza di due mesi, nelle abitazioni ungheresi per il medesimo tempo. I ragazzi ungheresi in questione non compongono una classe, così come si potrebbe subito pensare, ma parliamo di 13 ragazzi che, insieme ad altri, danno vita al coro musicale della scuola.
Ad ospitare quest’ultimi è stato compito dei ragazzi frequentanti il terzo anno del liceo Classico, entusiasti e super attivi di parteciparvi.
I ragazzi di Kaposvàr sono stati ospitati a Trani dal 20 al 27 gennaio 2017. A seguire i ragazzi italiani per l’organizzazione di tutta la settimana e per l’effettiva riuscita di tutto il progetto, son state le loro professoresse, principalmente di italiano e di lingua inglese, che con grinta e buona volontà hanno fatto vivere ai ragazzi ungheresi la loro migliore permanenza in Italia. La settimana prevedeva visite guidate e d’istruzione a Trani e nei dintorni (anche Castel del Monte) di mattina, ed in serata meritato riposo e svago con tutto il gruppo.
Questo gemellaggio aveva principalmente un duplice scopo. In primo luogo far vivere ai ragazzi sette giorni, 24h su 24h, con persone sconosciute, all’apparenza distanti fra loro, e metterli alla prova per sviluppare anche un miglioramento della lingua inglese. Ed in secondo luogo, ma non meno importante, affrontare senza pregiudizi una cultura non molto simile alla nostra per permettere ai ragazzi di affacciarsi da soli ad orizzonti che vanno oltre il confine italiano, puntando ad una maggiore crescita personale.
Maria Vittoria Manno III A Liceo “F. De Sanctis” Trani