Come ogni anno il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto.
La scuola Ettore Carafa ha voluto ricordare il terribile accaduto attraverso lo spettacolo teatrale,intitolato M120XM90, scritto e interpretato da Corrado la Grasta.
L'interprete si è avvalso di pochi,anzi pochissimi, strumenti, mettendoci però il cuore ed emozionandosi a sua volta.
Il filo conduttore della storia rappresentata sono gli occhi di un bambino,cresciuto troppo in fretta e che, date le condizioni storiche, impara ad aver fame di vita e a vivere quotidianamente con la consapevolezza della morte sempre vicina. Pertanto protegge fino all’ultimo il suo grande sogno: giocare a calcio. È infatti proprio la passione per il calcio che stranisce gli spettatori e di conseguenza attira la loro attenzione.
È un’ottima trovata quella di Corrado, che parte dalla presentazione di una squadra di calcio e finisce per raccontare la storia di un sopravvissuto all’Olocausto, ispirandosi alle testimonianze. Riesce a creare un intreccio geniale, mescolando quattro eventi tragicamente avvenuti: la squadra calcistica ucraina Dinamo Kiev, la città di Terezin, divenuta un ghetto modello con lo spettacolo di Brundibar, la deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz e la partita di calcio nel bunker,raccontata già da Primo Levi in uno dei suoi libri.
La storia ha permesso ad ognuno di riflettere su ciò che oggi non abbiamo ancora superato: gli uomini infatti tendono tuttora a vedere il “diverso” negativamente e a puntare il dito.
Non si parla più di dittatura oggi, ma possiamo parlare di un indiretto indottrinamento e di una cattiva educazione: basta ascoltare i telegiornali, accendere la radio, leggere i giornali per realizzare di vivere in un mondo in cui si assiste frequentemente a film dell'orrore.
Ciò che manca è la sana competizione che ci rende migliori di quel che siamo, manca a tutti la capacità di osservare e riflettere su quello che succede nel nostro mondo.
Tale penuria porta a tanta superficialità e indifferenza verso le terribili tragedie perché lontane (ma non troppo) da noi e dal nostro quotidiano.
La “ dittatura” di oggi si nasconde dietro la comunicazione, spesso sottomessa alla propaganda, alle ideologie, ai fini politici o di controllo dell’economia.
Papa Francesco si esprime a proposito dicendo: “Non concedete al male un ruolo da protagonista”.
A volte anche se le condizioni non lo permettono, dobbiamo semplicemente avere il coraggio di credere nei nostri sogni, rimanere fedeli ai nostri principi e fare bene ciò che sappiamo fare. Vincere così la paura e poter dire di aver Vissuto e non di essere Sopravvissuto!
Alessandra Guadagno 4 AL Liceo Economico Sociale “Ettore Carafa“ Andria