IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Grazie all’iniziativa del Liceo “F. De Sanctis” le classi 4AS, 4BS, 4CS, 4AC e 4BC hanno potuto partecipare a un viaggio d’istruzione per sviluppare l’interesse dei giovani per un argomento così delicato come quello della lotta alla mafia. L’itinerario ha permesso la conoscenza di una Sicilia diversa da come tutti descrivono, una “Sicilia che sta dalla parte giusta” partendo da Palermo e proseguendo con Cinisi, Corleone e Cefalù. Il percorso, organizzato dall’associazione “Libera, il g(i)usto del viaggiare”, è stato indirizzato alla visita dei beni confiscati alla mafia e successivamente riutilizzati per la società, alla visita della stele di Capaci, della casina NO MAFIA, di via d’Amelio, degli alberi di Falcone e Borsellino e dei quartieri dove nacquero, della cantina dei Cento Passi, dei quartieri zen di Palermo. Le classi hanno poi visitato la casa di Peppino Impastato e conosciuto la sua storia e hanno avuto modo di parlare anche con Giacomo, l’amico di Peppino, che ha indicato loro le mattonelle fuori dalla casa. Esse rappresentano i cento passi che dividevano Peppino da Tano Badalamenti, il boss mafioso che lo uccise. I ragazzi hanno provato forti emozioni durante questo viaggio, che si sono manifestate ancora più intense grazie all’incontro con il figlio di Paolo Borsellino, Manfredi Borsellino, presso la questura di Cefalù. Il Commissario ha accolto le classi calorosamente e si è mostrato disponibile a qualsiasi tipo di domanda. Grazie alla sollecitazione di alcuni, ha cominciato a raccontare la sua storia, la sua reazione dinanzi al dramma e la forza che ha avuto per superarlo, ricordando l’amore per la vita che suo padre aveva. “Porto un cognome pesante, ma ho scelto di vivere come una persona normale”; “Mio padre non era un eroe ma lo è diventato” dice Manfredi, affermando che il suo segreto per vivere con armonia e semplicità era stato quello di “fottere” il mondo con due ore di anticipo, svegliandosi alle cinque del mattino. È stato letto anche un passo, scritto da Manfredi stesso qualche giorno dopo la tragedia e in questo modo i ragazzi hanno evocato forti emozioni nel Commissario il quale si è anche commosso. Per tutti, ragazzi, professori e Manfredi Borsellino, l’incontro è stato un modo per approfondire la conoscenza di un ricordo che rimane indelebile nelle menti di tutti.
Angelica Allegretti, IV A Liceo de Sanctis - Trani.

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