Il giorno 29 aprile presso l’auditorium dell’ Ites Les Ettore Carafa di Andria le classi quarte e quinte hanno assistito allo spettacolo teatrale “Iliade, la guerra nel cervello” con l’attore Corrado La Grasta del teatro dei Cipis di Molfetta. Un vero e proprio spettacolo contemporaneo, sintesi perfetta di teatro di narrazione e teatro civile. L’interprete riesce a muoversi sul palco con fitti, intensi ed emozionanti dialoghi che permettono allo spettatore di riconoscere tutti i personaggi omerici.
Corrado, schierando a destra e a sinistra blocchi di legno volti a rappresentare i due eserciti, si immerge nel complesso ma appassionante racconto di una guerra durata dieci anni, nella quale, per la prima volta, non si esalta il valore del combattimento ma si vuole creare qualcosa di geniale come ha fatto Ulisse con il suo cavallo di Troia.
Seppur ogni presente inizialmente si sia chiesto il perché di una scelta così lontana e poco attuale, la rappresentazione, al termine, ha suscitato tante riflessioni e ne è nato un sentito dibattito.
Lo spettacolo si è infatti rivelato attualissimo: Paride, causa del combattimento, si nasconde, si rifiuta di combattere e continua a vivere la sua vita lontano dal campo di battaglia. Oggi nulla è cambiato, i mezzi e gli strumenti variano ma la dinamica è sempre la stessa: le menti di tali guerre non scenderanno mai a combattere ma ci saranno sempre coloro che lo faranno al loro posto.
Ciò che inevitabilmente resta e resiste nel tempo è proprio la guerra con i suoi infiniti morti.
La guerra di Troia sembra proprio contenerle tutte: ci sono il dolore per la morte di un figlio, di un fratello, di un marito o di un amico e la lotta disperata per difendere l’onore e la propria città. Nonostante ogni popolo oggi abbia un monumento che ricordi le vittime di atrocità e ingiustizie, si continuano a commettere gli stessi errori dove nessuno vince per sempre.
La storia ci viene raccontata dalla stessa guerra che, non solo si limita a farsi grasse risate su ciò che è accaduto e che accade ancora oggi, ma termina lo spettacolo con una frase di grande impatto che smuove ogni spettatore: “ Io sono ancora qua!”. Nonostante tutto, infatti, la guerra fa ancora parte della nostra vita e seppur nel nostro paese oggi non si combatta con le armi, essa esiste perché ‘La guerra è nel cervello’ e la combattono tutti ogni giorno.
Alessandra Guadagno 4AL Liceo Economico Sociale "Ettore Carafa" Andria