"E 'l modo ancor m'offende" è il titolo della pièce rappresentata nel teatro del nostro Liceo, Giovedì 04 Febbraio 2016, da Giuliano Turone e Alessandra Mandese in tema della violenza di "genere". All'interno del breve viaggio teatrale si districano molteplici testimonianze derivanti dal mondo della letteratura e della realtà stessa che dimostrano l'efferata continuità che attanaglia e sopprime le vite d'innocenti donne, colpite alle spalle dallo stesso amore nutrito per il proprio aguzzino. Attraverso la disarmante bravura artistica degli attori che hanno interpretato rispettivamente l'uno i panni un professore e l'altro le vesti di una donna desiderosa di poter insegnare "l'educazione affettiva", una disciplina che potrebbe debellare ogni violenza di genere, è stato possibile lanciare un forte messaggio. Le storie di Franca Viola, la quale seppe negare il "matrimonio riparatore" a colui che l'aveva rapita e stuprata, e di Lucia Annibale, sfregiata nel volto con un acido dall'ex fidanzato che lei aveva lasciato;e come non ricordare Lea Garofalo che ha rinnegato la propria famiglia mafiosa, gridando, come le altre:"Io ci sono", dimostrandosi, così, tutte vincitrici della violenza di genere, non sono diverse dalla storia di Francesca da Rimini e di Pia dei Tolomei. La pièce,quindi, è stato un motivo di differenti riflessioni e di messaggi. In primo luogo, non tutti gli uomini sono dei probabili assassini. Dante non solo ha reso giustizia alla vita delle povere donne dilaniate dal "cor gentile", ma ha mostrato indubbiamente il suo rispetto verso la figura "angelicata" derivante da un'eccellente educazione affettiva. Alessandra Mandese attraverso il suo ruolo, nel corso della rappresentazione teatrale, ha, infatti, costantemente propugnato l'importanza dell'educazione di genere grazie ad un'altra opera letterale scritta più di 1000 anni fa, ovvero "Dafni e Cloe" e, da qui a 1000 anni dopo, con "L'amore rubato" di Dacia Maraini. La rappresentazione teatrale, infine, ha destato l'importanza delle leggi promulgate al fine di instaurare un' uguaglianza giuridica tra uomo e donna affinchè possano essere utili per abbattere, anche se in piccola quantità, le violenze di genere. Dante, quindi, poeta universale, ci ha dato lo spunto per riflettere anche sull'universalità del problema della violenza di genere e sulla necessità di una battaglia culturale di dimensioni altrettando universali.
Educazione affettiva: un passo verso la legalità
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- Inserito da Caramia Mariaconcetta
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