Forse, quando ognuno di noi è solo con se stesso, dovrebbe pensare a quello che nella vita conta davvero. Il non farlo ci illude di un apparente senso di spensieratezza, in fondo perchè preoccuparci di qualcosa di così grande e sconosciuto come la morte?
Ma forse alcune volte potrebbe essere troppo tardi. Siamo così impegnati a svolgere il nostro lavoro, ad avere troppi pensieri per la testa, che se abbiamo una soddisfazione nell'arco della giornata senza rendercene conto ci dimentichiamo di coinvolgere anche i nostri cari, entriamo in classe o in ufficio convinti che ogni giorno sia come un altro, che le persone che ci circondano oggi le ritroveremo allo stesso posto domani.
La morte di una 18enne ci sconvolge, lascia sgomento, ma più di tutto fa chiedere a noi stessi "perché è toccato proprio a lei?" e così avanti con una serie di interrogativi impossibili, a cui sappiamo già che non vi è una risposta. E' vero, chissà quanti altri successi e soddisfazioni avrebbe potuto raccontare alla sua famiglia, ai suoi amici. Ma dentro di noi rimarrà sempre il sorriso con cui le raccontava, la giovinezza che traspariva dai suoi occhi. Perché è questo che conta: l'unica cosa non effimera della vita è la gioia di viverla.
Liceo Pietro Siciliani di Lecce