Il giorno 3 febbraio 2018 gli studenti delle classi quinte dell’ Istituto Tecnico Economico e del Liceo Economico Sociale hanno incontrato il dott. Francesco Caringella, autore del libro “10 lezioni sulla Giustizia”, in presenza anche del Sindaco della Città di Andria Nicola Giorgino.
Ciò che viene studiato a scuola è di curvatura e cultura tecnica, il libro invece ha come esordio la spiegazione della Giustizia da un punto di vista diverso, che è quello di un Magistrato ed è rivolto a cittadini curiosi e perplessi. E’ infatti una lettura abbastanza scorrevole, ricca di aneddoti ed esperienze personali dell’autore che fanno appassionare il lettore , tanto che l’intera platea durante la presentazione si è immersa in un interessante dibattito con il Magistrato.
Egli è partito dal più grande processo della storia, il processo a Gesù, che è stato il processo più sbagliato della storia, un processo mediatico che ha condannato una persona innocente ed è ricordato ancora oggi anche per mostrare che la pancia della gente comporta sempre la soluzione più sanguinosa. In tal caso il giudice del processo ha commesso un errore molto pesante, la giustizia però esiste nel momento in cui viene riposta in essa e nelle istituzione della fiducia. Inevitabilmente subentra la componente umana del giudice che deve tendere alla giustizia etica ma non può essere freddamente tecnica.
Il Magistrato è chiamato a decidere la vita di altri uomini e per farlo deve possedere importanti doti, durante il processo però egli si avvale dell’”arte del dubbio”, che ha un importante ruolo durante il processo. L’obiettivo è quello di arrivare a una pena per l’imputato, il Magistrato Caringella spiega proprio che la pena più grande è quella di aver commesso uno sbaglio.
Durante il dibattito è stata data grande importanza alla cultura, come strumento che permette di capire l’importanza dei valori umani, ma anche come strumento per essere uomini e per essere felici.
Pasolini a tal proposito si esprimeva così: “Non servite il potere non studiando…”. L’umanità ha base dalla competenza nell’ambito ma anche da una cultura personale.
I più grandi nemici, secondo la terza lezione dell’autore, sono le menzogne e i pregiudizi. La verità si sta sgretolando e i cittadini non hanno più fiducia nella giustizia, al giudice tocca allora non confondere la verità più probabile con la bugia raccontata meglio.
Ciò che oggi occorre fare è lavorare sulla felicità degli uomini, si pensi a chi si fa esplodere… in essi esiste una profonda infelicità. Essere felici è l’obiettivo di ogni uomo ed è l’obiettivo della giustizia: atto di amore e felicità comune.
L’unico strumento per essere uomini e per essere felici è la cultura che permette , dunque, di pensare e di ripudiare fenomeni come la “corruzione”, Papa Francesco propone in antitesi i giovani, la bellezza e la cultura.
Per combattere le ingiustizie allora i giovani, che rappresentano il 100% del futuro, devono tirar fuori energia e con l’arma più grande che è la cultura potranno combattere contro ogni ostilità, riconoscendo anche nelle cose più semplici la bellezza infinita che esse conservano.
Alessandra Guadagno V AL Liceo Economico Sociale “ E.Carafa” Andria