La storia del gasometro
Dal principio . . .
In Via Napoli si trovano le ex officine del gas, che nel XIX sec. servivano per l’illuminazione pubblica di Bari. Oggi è un esempio di archeologia industriale e si sta cercando di restituire l’intera area alla municipalità attraverso un’opera di bonifica. Gli eventi che hanno portato a questo avvenimento epocale sono stati ricchi di controversie tra il Comune e il ‘’Concessionario del Gas’’. Il documento ufficiale in cui si parla per la prima volta del Gasometro è il ‘’Capitolato per l’illuminazione a gas della città di Bari’’ del 7 ottobre 1865. Qui vengono descritte la tempistica, i costi e le caratteristiche che avrebbe dovuto avere il nuovo impianto. Nell’aprile 1866 il Comune di Bari concesse in appalto l’impianto dello stabilimento gas-luce e la fornitura dell’illuminazione e, nel 1867, la ‘’Hogdson Jones’’ diventò la ditta concessionaria del gas. La perizia del 12 ottobre 1868, eseguita il giorno successivo alla concessione della licenza, constatava la mancanza di una stanza per il deposito, di una assicurazione dagli incendi, di una bilancia, di una seconda caldaia e di un numero proporzionato di recipienti per il trasporto del materiale inquinante. La successiva perizia del Consiglio Comunale (1868), invece, dichiarava che l’impianto possedeva i requisiti di idoneità per l’illuminazione della città. L’impianto si componeva di: stanza del custode, sala detta ‘’della macchina a vapore’’, ala dei forni, magazzino per deposito del carbone, cisterna di acqua potabile, gabinetto chimico, una caldaia, comunemente chiamata gasometro. Successivamente venne realizzato un secondo serbatoio della capacità di 5000 mc, avente le stesse capacità del primo. Il terzo gasometro, invece, aveva una capacità di 2000 mc. Nel 1889 l’impresa di illuminazione venne ceduta alla Tuscan Gas Company Limited, sotto la quale iniziò a lavorare a pieno regime fornendo energia sia per l’illuminazione pubblica che privata. L’Amministrazione Comunale presentò due proposte che dovevano essere analizzate dalla ditta concessionaria. Da questo momento in poi non è stato più possibile reperire documenti scritti, ma solamente fotografie. Nel 1933 venne presentato un progetto per la costruzione di una copertura elettrica. Lo stabilimento per la produzione del gas distilla nei forni a storta il carbon fossile, trasformandolo in coke e ottenendo il gas di distillazione. Da questo processo si ottengono anche naftalina, benzolo, acqua ammoniacale e catrame. Il gasometro ha funzione sia di serbatoio di compenso del gas, sia di mantenimento dell’elemento gassoso. Il gas è trattenuto entro la campana della tenuta idraulica sottostante. Mentre, un secondo tipo di gasometro, detto ‘’a sacco sospeso’’, si gonfia nel momento in cui viene immesso il gas e sopravvisse con funzioni differenti dall’illuminazione fino agli anni ’60.
. . . alla contemporaneità
Sino agli anni '80, nel sito dell’ex Gasometro si sono svolte attività che hanno provocato la contaminazione dei terreni e della falda sotterranea. Nel 1999 sono state demolite e rimosse tutte le strutture fuori terra; l’intera superficie viene ricoperta con uno strato di breccia di circa 15 cm come misura di messa in sicurezza provvisoria. Viene indetto così il bando di concorso per la riqualificazione dell’area dell’ex Gasometro e delle aree circostanti. Nonostante l’opera di richiesta di bonifica, nel 2006 è ancora tutto fermo. Solo nel 2011 l’amministrazione comunale firma il contratto per l’affidamento dei lavori di bonifica. Nel settembre dello stesso anno partono i lavori e viene allestito il cantiere; sei mesi dopo si conclude la prima fase di scavo durate la quale vengono ritrovati alcuni manufatti: una vasca in calcestruzzo armato e materiali contenenti amianto frammisti ai terreni. Nel luglio 2012 la vasca in calcestruzzo armato viene distrutta; nel settembre dello stesso anno c’è lo smaltimento dei rifiuti in ferro. I lavori di bonifica sarebbero dovuti terminare nel 2013 ma per varie problematiche si prolungheranno per circa otto anni. Una delle complicanze è stato il ritrovamento di un ordigno bellico tedesco di 500 kg inesploso, risalente alla Seconda Guerra Mondiale; il 2 febbraio del 2013 è stato rimosso da parte di esperti dell’Esercito, i quali procederanno a una revisione complessiva dell’area per verificare l’eventuale presenza di altri ordigni inesplosi. Il 14 aprile 2015 è stato presentato a Palazzo di Città il progetto esecutivo delle opere di completamento dei lavori di bonifica, e di messa in sicurezza del sito. L’importo complessivo degli interventi ammonta a tre milioni 685mila euro circa. Si prevede che a fine dei lavori, le tonnellate dei rifiuti contenenti amianto avviati a smaltimento saranno circa 3500 tonnellate. Al termine dei lavori di messa in sicurezza è prevista la realizzazione di un parco attrezzato per lo sport e il tempo libero, molto atteso in un quartiere privo di adeguati spazi di aggregazione; tale idea era già stata proposta nel 2007. Il termine dei lavori è atteso dal sindaco Antonio De caro che ha dichiarato: “Con la bonifica dell’ex Gasometro chiuderemo un’altra questione ambientale che ha condizionato la vita dei residenti del quartiere Libertà per troppo tempo”.