Il Gasometro di Roma
Il gasometro di Roma, alto 92m, è ormai una struttura inutilizzata. In realtà sono tre i gazometri, i due più piccoli sono stati costruiti nel 1910, il terzo e il più grande tra questi, invece, risale al 1937. Fino agli anni '60 queste strutture sono state adoperate per accumulare il cosiddetto "gas di città", in altre parole una miscela di gas, essenzialmente monossido di carbonio e idrogeno, con la presenza in quantità variabile anche di metano e anidride carbonica. Tale gas era sfruttato sia per usi domestici, sia per l'illuminazione pubblica delle città. Oggi l'area intorno al Gasometro pullula di cantieri e iniziative quasi lodevoli per una sua riqualificazione. Nel 2006 è stato trasformato nel Luxometro: la struttura, infatti, è diventata una grande opera luminosa in grado di emettere luce con oltre dieci chilometri di fibra luminosa, composta da oltre un milione di lampadine led e disposta lungo tutto lo sviluppo del suo “corpo metallico”.
Il Gasometro di Napoli
Napoletanagas nasce il 18 ottobre 1862 con la ragione sociale - mai abbandonata - di "Compagnia Napoletana di Illuminazione e Scaldamento col Gas". Nel decennio 1870-1880, mentre gli utenti crescevano a fatica, si incrementavano i punti luce e il consumo annuo del gas. Nel 1881 fra pubblico e privato la popolazione servita era di oltre 480mila abitanti. In quell’anno la Compagnia cambiò sede e si trasferì al n.138 di Via Chiaia, dove sarebbe rimasta per oltre 100 anni. Il 27 dicembre del 1885 la "Compagnia" stipulò un nuovo contratto per l’illuminazione dei quartieri periferici della città: Vomero, Case Puntellate, Casale, Fuorigrotta, Miano, Pianella, Piscinola e Marianella. Nel 1912 ci furono i festeggiamenti per il raggiungimento del mezzo secolo di attività. L’anno dopo il Comune di Napoli e la Compagnia modificarono la convenzione del 1885 innovando alcuni termini contrattuali e riducendo le tariffe del gas. Durante la seconda guerra mondiale le attività della Compagnia furono caratterizzate dalla limitazione ai consumi civili imposti dalla situazione bellica. L’Opificio di produzione del gas subì pesanti bombardamenti che causarono gravi danni ad altiforni e caldaie a vapore. Eppure la Compagnia non smise di erogare i servizi. Nel dopoguerra, con il proseguire degli anni la Compagnia si concesse nuovi orizzonti. Portando avanti un’intensa attività di ricerca e di sperimentazione, nel 1955 perfezionò una tecnologia del tutto innovativa sul fronte della produzione del gas. Il 27 febbraio 1981 il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) diede il via libera alla prima fase di metanizzazione del Mezzogiorno, cominciando da Napoli e da alcuni comuni vesuviani. In quello scenario, gli importanti investimenti operati dalla società misero in moto un processo virtuoso che consentì a Napoletanagas di assumere progressivamente un ruolo imprenditoriale di crescente importanza, trasformandosi da azienda metropolitana in società di servizi a livello regionale.
Il Gasometro di Firenze
L'impianto del gasometro è uno dei pochi resti di archeologia industriale ottocentesca a Firenze. Fu infatti costruito dal 1846 e ampliato nel 1896. La sua funzione era quella di immagazzinare e regolare la pressione del "gas di città", cioè il gas (ossido di carbonio) prodotto dalla parziale combustione del carbone, e che veniva usato per gli usi domestici, il riscaldamento e l'illuminazione pubblica. Con la diffusione dell'uso del gas metano tali stabilimenti vennero demoliti o riutilizzati per altre funzioni. Il gazometro vero e proprio, naturalmente a pianta circolare, è composto da una base in murature e da una parte superiore con condotti in acciaio. Peculiare è la decorazione con bulbi appuntiti sugli elementi verticali.
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